Comunità di Villa San Francesco
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Pubblicato sul Corriere delle Alpi martedì 2 giugno 2020
Dal Vaticano una stola e del sale donati a Villa San Francesco
Testimonial di prestigio per l’iniziativa della Comunità Villa san Francesco di Facen che ha trovato nel cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere di papa Francesco e membro del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale in Vaticano, uno degli alleati per l’iniziativa “Salare la terra, salare il mondo”, che punta a raccogliere il sale proveniente da tutte le parti del mondo da utilizzare per realizzare 25 pani di sale, che saranno trasmessi a Natale in 25 bretelle di bene, luoghi significativi di vita, di impegno plurale, di speranza, in tutti i continenti.
Già 26 i Paesi del mondo che hanno raccolto l’invito della comunità e molti di più quelli che da oggi a fine novembre risponderanno all’appello dei ragazzi di Villa san Francesco. Ovvia la sorpresa a Facen di Pedavena nel verificare che tra i primi a rispondere all’appello sia stato un personaggio di primo piano del Vaticano qual è il cardinale Krajewski. Il porporato ha accolto subito l’invito della comunità orionina in Vaticano, diretta dal feltrino don Attilio Riva, pure direttore delle Poste Vaticane, e con grande sorpresa dei ragazzi e dei giovani di Villa san Francesco, ha donato una sua stola indossata per benedire in Vaticano nel periodo pasquale e colto il significato del “Salare la terra, salare il mondo”, aderendo in prima persona e portando assieme a don Francesco Mazzitelli, un poco di sale in una delle notti al servizio della carità con i poveri e i senza tetto a Roma.
Lo stesso don Mazzitelli ha inviato al direttore della Comunità Villa san Fracesco, Aldo Bertelle, un resoconto del tragitto compiuto dal sacchettino di sale insieme al cardinale Krajewski nei luoghi più significativi di Roma dove la povertà si tocca quotidianamente con mano.
Pubblicato su Avvenire di domenica 12 aprile - Pasqua 2020
I pani prodotti dai ragazzi con il sale dono delle suore
di FRANCESCO DAL MAS
Più di 500 monasteri, specie di clausura, di tutto il mondo, sono stati raggiunti nei giorni scorsi da una richiesta singolare e curiosa. I ragazzi della comunità “Villa San Francesco”, di Facen (Belluno), fondata dal cardinale Roncalli quand’era patriarca di Venezia, li hanno pregati di inviare per Pasqua un po’ di sale da cucina. Un pizzico, magari, sottratto a quello usato per saporare la tavola pasquale. Oggi a mensa i minori, chiusi in casa dal coronavirus, impasteranno l’ingrediente arrivato per confezionare 25 pani che saranno poi usati per dare sapore alla vita – il prossimo Natale – in 25 comunità di frontiera di tutti i continenti. «La vita è spesso faticosa come sperimentiamo in
questi giorni e ha bisogno di essere salata – spiega Aldo Bertelle, il direttore della comunità – è la vita di ospedali, carceri, case di riposo, comunità di servizio, altri luoghi impegnativi, di solitudine, pure segnati dal dolore della morte di persone care, dove magari si piange senza lacrime». «Voi siete il sale della terra» è il passo evangelico a cui i ragazzi si ispirano. Un’iniziativa che ha coinvolto tante comunità parrocchiali,
persino intere diocesi. Ha risposto, fra i primi, il vescovo di Cremona, Antonio Napolioni, colpito dal coronavirus, per il quale molto ha pregato “Villa San Francesco”. E poi le Carmelitane scalze di Napoli che hanno inviato anche una stola appartenuta a don Alessandro Pronzato, scrittore e giornalista, autore dei Vangeli scomodi, uno dei tre libri che papa Francesco ha donato a Fidel Castro a Cuba. «Vorrei immaginarvi fra qualche
tempo in una salina con montagne di sale, ma non tanto per essere investiti e riempiti dal sale, ma per distribuirlo e rendere saporosa e sapiente la vita di tanta gente»: con queste parole ha accompagnato il suo sacchetto di sale Renato Marangoni, vescovo di Belluno–Feltre. «Penso che il “sale” di cui insaporare la vita e rendere fertile la terra sia l’amare nella libertà, come ha fatto Gesù – ha spiegato il vescovo – al punto di dare la vita. Di questo sale abbiamo tutti grande necessità e urgenza». «Il sale poi non solo condisce – ricorda madre Maria Grazia dell’Abbazia Mater Ecclesiae di Isola San Giulio – ma purifica, conserva, risulta necessario alla vita dell’uomo, contribuendo al suo gusto e al suo sapore, eppure rimane una realtà debole, poco appariscente».
La trasmissione Vietato tacere di Telechiara, condotta da Angelo Squizzato, ha dedicato una parte della puntata alla Comunità con un'intervista al Direttore Aldo Bertelle. Il video è disponibile su youtube al minuto 25 circa.
GENERARE E SALARE
Abbiamo pensato, ce lo siamo anche detto nella Dinamica della parola comunitaria che viviamo tutte le sere a tavola, raccontando il bello e il buono che ognuno di noi ha vissuto e offerto lungo la giornata, anche alla cerca di esempi significanti di vita pure fuori dalla Comunità e questo prima della Buona notte, di rivolgere la nostra attenzione a persone attente, sia in Italia come in altri luoghi e Paesi nel mondo, per chiedere Loro, se possibile, qualche grammo di sale delle Loro mensa familiare e comunitaria.
E’ desiderio della Comunità, con il tema educativo annuale segnato dai verbi Generare e Salare, impastare tutto il sale che arriverà per realizzare 25 Pani di sale, da trasmettere come segno e simbolo di nuova nascita a 25 Bretelle di bene nel mondo, esperienze solidali in tutti i continenti, grati per il bene e l’esempio generato dalla vita solidale verso persone, anche giovani in difficoltà.
BIGLIETTO DA VISITA
Chiediamo, con il rispetto che è dovuto e se si gradisce aderire, pochi grammi di sale, magari di quello usato per il semplice pranzo familiare, comunitario, anche da soli e da trasmettere in Comunità quando si potrà, fino a tutto novembre 2020.
SGUARDO LONTANO
In questi mesi ci siamo curvati sulla fatica di quanti in casa, ospedali, carceri, case di riposo, comunità di servizio, altri luoghi impegnativi, di solitudine, pure segnati dal dolore della morte di persone care, continuano a piangere senza lacrime, sputare dolore, versare sul piatto domestico grida mute e silenzi urlati, tutte persone bisognose di amore e alla ricerca di senso.
Anche rinfrancati da quel Voi siete il sale della terra (Mt 5,13), reso appello senza sconti 2000 anni passati, perché l’Uomo di Nazareth andava dicendo lungo le strade della Palestina, siete, non sarete.
CONVOCATI AL GOVERNO DEL BENE COMUNE
Grazie a chi donerà la carità di una risposta ai ragazzi e giovani che vivono in Comunità, anche coetanei di giovani che vanno subito convocati per costruire nel prescientifico, come nel prepolitico, nello spirituale incarnato, lungo la Strada che è vita, selciata da un nuovo umanesimo, una nuova guida, strada capace di innamorare al Governo del bene comune per il domani nel mondo, giovani provvisti della bisaccia con i semi di generazioni di donne e di uomini che hanno progettato e costruito ponti, generato legami, rammendato relazioni.
CITTA’ DEGLI UOMINI
Porgiamo il nostro saluto grato, anche alle persone a voi vicine, come lontane, ai poveri e agli ultimi che intercettate, magari servivi con la carità della parola, oltre che delle mani, la carità anche nata dall’antico esempio generato nella storia familiare di genitori che magari non ci sono più, familiari, sacerdoti, suore, operatori sociali, sanitari,pubblici amministratori, donne e uomini fedeli e segnati con l’antico impegno di persone oggi tornate alla memoria del cuore, come storie solidali nuove, che vivono e servono in ogni angolo del mondo, sempre familiari della Città dell’Uomo e degli uomini.
Ragazzi, giovani, educatori della Comunità