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28/02/2018

LA COMPRAVENDITA DI CRISTO

RICHIESTA ED OFFERTA DI GATTI

Da tanti anni, e più volte alla settimana, in Comunità di “Villa San Francesco” a Facen, come alla Cooperativa Sociale Arcobaleno ‘86 a Feltre, chi risponde al telefono ascolta spesso l’offerta di gatti ai quali trovare una sistemazione, oppure se c’è la disponibilità di gatti ai quali dare una nuova casa. Non è neppure raro trovare gatti abbandonati nei pressi della stessa Cooperativa. Il perché è generato dal fatto che la nostra Comunità porta lo stesso nome di una meritoria associazione feltrina che si occupa di gatti non più desiderati o viceversa desiderati e questo è significativo.

Ogni volta la stessa educata risposta: “Ci dispiace, le nostre Comunità accolgono ragazzi e giovani con le loro difficoltà, le loro fatiche, le loro speranze, chiamate a diventare comuni, l’associazione che può fare per lei ha sede a Feltre”.

OFFERTA DI CROCIFISSI

La storia degli stessi “tanti anni” riserva tuttavia un’altra offerta, quella di lasciare, verrebbe da dire cedere in comodato per sempre, impegnativi crocifissi, meglio chiamati “Cristi”. “Non lo voglio più, non so come disfarmene, non ho il coraggio di abbandonarlo, morta io tutto va buttato, ve lo dono e dite una preghiera per me”.

Più o meno queste le pezze giustificative dell’offerta, regolata subito dalla ricevuta fiscale del cuore, quello che conosce le ragioni del Sì, di queste strane, incredibili, silenziose cessioni, accompagnate qua e là da qualche lacrima, anche amara, come quella per Lui di un impegnativo “Ho sete”, una delle ultime cose dette da Gesù in croce, in un Venerdì doloroso, atteso e vissuto con pochi a Gerusalemme.

Che sorpresa, impastata da grande emozione, nell’aprire recentemente un grande pacco spedito dagli Stati Uniti da un feltrino emigrato, con oltre 60 crocifissi da lui presi in varie parti del mondo; la sua collezione si trova ora in Comunità.

LA RUOTA PER I CRISTI ESPOSTI

La Ruota degli Esposti per l’infanzia abbandonata fu inventata dai francesi a Marsiglia nel 1180. Servì per questo doloroso compito in varie parti del mondo, fino alla metà del 1800.

In Cooperativa Sociale Arcobaleno ‘86 Onlus a Feltre ve ne è una in legno impiegata ad accogliere in particolare ora i crocifissi, quelli lasciati da viandanti in custodia alle mani e al cuore dei soci lavoratori in difficoltà che lì vivono, lavorano, accolgono, accudiscono.

C’è anche una culla originale per la loro prima accoglienza.

La donò alla Comunità in occasione della prima mostra presepiale del 1998 l’Istituto per l’Infanzia Abbandonata di Padova con il tema educativo di quell’anno Le grandi risorse dell’inutile. Qui vengono messi per la “prima accoglienza” i crocifissi portati, in attesa di essere poi accolti definitivamente in vari luoghi della Cooperativa, affinché possano narrare a chi li visita, con la loro voce del silenzio, storie di vita, di abbandono, di smarrimento, di violenza, di memoria, di arte, di bellezza, di povertà, di amore, di generosità, di transumanza, di spiritualità, di testimonianza a Gesù di Nazareth.

Non c’è bisogno di dare un nome a questi crocifissi, neppure un cognome, neanche marchiarli a fuoco con la I di infame, come era prassi e obbligo fare sulla schiena dei neonati negli istituti per l’infanzia abbandonata; non è necessario dare poi seguito al rito dell’accoglienza con un mezzo santino, la ricevuta, che veniva rilasciata a chi bussava di notte a quella ruota, deponendo qualche chilogrammo di vita da amare, subito segnata da questi riti dolorosi.

LA CASA PER I CROCIFISSI DONATI

Sono 15 anni che persone in viaggio o abitanti in tante altre parti del mondo mettono magari in valigia anche un crocifisso,lo spediscono dai luoghi dove vivono, lo portano all’Arcobaleno, ricordando l’iniziativa Nati per sempre, Bambini e Cristi tra poveri cristi e storie dell’uomo, ora con l’Uomo.

Piccole opere d’arte, crocifissi semplici, ridotti male, rotti, belli, fatti con tutte le tecniche e materiali, polverosi e lucidati,contemplati e vissuti, nati dal vetro, ferro, bronzo, legno, pietra, ceramica, rame. Crocifissi affrescati, dipinti, intagliati,saldati, composti e provenienti da tutti e 5 i continenti.

Sono stati accolti con rispetto e una carezza. Nessuno è finito in laboratorio per il restauro, nessuno è passato in un mercatino dell’antiquariato, nessuno è stato barattato, nessuno è stato venduto, nessuno sarà mai baciato per essere poi venduto.

Quelli arrivati senza una mano, una gamba, la testa, così sono rimasti, in attesa della nostra mano, della nostra gamba, della nostra testa, anche del nostro cuore, da posare ogni tanto delicatamente sui destini di tanti uomini, inquilini del mondo.

Nessuno ha chiesto loro la carta d’identità o il passaporto, nessuno è stato trattenuto in ufficio per l’ascolto dell’anamnesi della loro storia, mai è servito il terzo occhio, quello che vede spesso prima e lontano per capire, bastava chinarsi sul loro sussurrare storie senza nome per capire che quei crocifissi avevano assorbito nel tempo ore di invocazioni, preghiere, richieste, magari guardati in modo struggente, disperato, angosciato, allarmato, deluso, bagnati da gocce di vino, oggetto di affetto, appesi sopra i letti “caldi di amore”, come di indifferenza o silenzio, lasciati soli nelle cucine con la televisione accesa a tavola, testimoni in silenzio trepidante di discussioni,liti, oltraggi, ingiustizie, furti, miracoli.

Tuttavia quel che più conta è che abbiano assorbito umanità sacra, l’abbiano inspirata senza consenso per mandarla in cielo, dai tribunali alle classi, dalle stanze del potere alle carceri, dalle cucine ai salotti, dalle sacrestie alle automobili, dai portamonete alle banche, dai cimiteri alle aule della politica.

Ora Lassù, in compagnia del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, chissà quante anime semplici e vere hanno investito nella misericordia del Padre le loro preghiere, nate dal silenzio e dall’adorazione della Croce per la sete di bene e di pace del mondo.

LA BASSACUNA DEI POVERI CRISTI

Chissà quanto pesano i “poveri cristi”, quanto pesa la loro fatica, indicata nel grande discorso della pianura di Gesù di Nazareth, fatica dei poveri raccontata pure nel capitolo 25 di Matteo (Mt 25,31-46), con l’eterno “avevo”, seguito da “ero”, come quel “tanto i poveri li avrete sempre con voi” (Mc 14,7).

Profumare, accantonare, spendere? Tutto a un costo, tutto a un peso, tutto a un rischio e la bassacuna, questo antico strumento deputato a pesare, è pronta ad aiutare, segnalare, indicare le fatiche del peso degli ultimi, degli “scarti” direbbe Papa Francesco, degli inutili dicemmo noi nel 1998 con la Madonna dell’Inutile, per i 50 anni di vita della nostra Comunità; potrà capitare anche che segnali l’eventuale obesità o il sotto peso della capacità o volontà attentiva del nostro cuore verso i fratelli.

IL DOPO CENA DEL GIOVEDì

“Amico, con un bacio tradisci il Figlio dell’Uomo?” Giuda, chiamato “fratello” da don Primo Mazzolari nella celebre omelia a Bozzolo il Giovedì santo del 1958, ha tanti fratelli quanti sono gli uomini. Il suo è il male dal quale dobbiamo essere tutti salvati: consiste nel vendere il “dono”, evitando di condividere. Per questo ci salviamo scambiando i doni, non vendendoli.

Se osserviamo, ci sono tanti cristiani che non mancano devotamente di donare baci, fiori, luci ad un crocifisso, anche bello, tuttavia dimenticando il dono di una mano tesa verso fratelli sfregiati, schiacciati, indigenti, sofferenti, soli, giudicati, ignorati, considerati inutili, accettando il dono della loro vita, il più delle volte in croce senza la croce, persistendo spesso nello scindere l’Eucarestia dalla carità.

La “compravendita” che proponiamo in questa Quaresima 2018 è quindi un invito a scambiare, a condividere, a incontrare con tenerezza, a restituire, a mettere insieme i nostri doni, il Dono, con tutti, anche con gli “ultimi”.

TUTTO A 30 DENARI

“Acquisti”, “vendite”, “sconti”, “saldi”, “scambi”, “restituzioni”, “doni”, tutto in compagnia di “poveri cristi”, battitori di aste mancate senza mani, voce, tempo.

Crocifissi per ricordarci quante volte nella nostra vita personale,familiare, politica, ecclesiale, associativa, sociale,imprenditoriale abbiamo venduto, comperato, scontato,ceduto, liberato, affittato, scartato, imposto Gesù di Nazareth.

Crocifissi ancora e solo per chiedere perdono, anche amaramente se serve, dopo aver mancato verso i “poveri cristi”, “in pensieri, parole, opere, omissioni”.

REALIZZARE UN CROCIFISSO, ANCHE IL RISORTO

E’ possibile pensare un crocifisso a propria misura, se si crede a misura della nostra amicizia con Lui, un simbolo capace anche di raccontarci, il vero di noi stessi, attraverso l’impegnativo e lo straordinario di Lui.

Lo si può realizzare con la limpidezza, la fragilità, credendo la luminosità del vetro, facendosi incantare dalla bellezza dei suoi colori. Ne potrebbe uscire una vetrofusione che ci incanta, ci coinvolge e ci impegna.

Basterà recarsi, anche in compagnia di familiari, amici, o sconosciuti, in orario concordato con la segreteria, presso la Comunità di “Villa San Francesco” a Facen di Pedavena (BL), nel laboratorio Sogni Antichi della stessa, dove operano un gruppo di ragazzi della Comunità e adulti volontari, con un sogno nel cuore: un mondo più solidale e ricco di memoria, fantasia, impegno, umanità.

Là, in Comunità, dove si è preso per mano anche un tradimento doloroso, magari familiare, può nascere il bisogno di risorgere a qualsiasi età e con ogni storia, quel sogno coltivato in compagnia dell’amore rispettoso e delicato di educatori, volontari, amici, ora fedelmente prossimi. Una storia di ritorno alla vita, srotolando assieme le pietre che chiudono, possono schiacciarti, sono d’inciampo, trasformandole,se possibile, in pietre sulle quali appoggiarsi per risorgere, anche prima di essere morti, guidati, amati e sorretti in questa fatica dal Risorto, dal Suo Sepolcro vuoto, dopo essersi magari “seduti ai suoi piedi bucati”, quelli del Venerdì, in attesa che le mani del Padre lo rialzino alla Vita, perché Gesù risorga ancora nella vita degli uomini e nel cuore del mondo, magari con l’aiuto anche delle nostre mani.

Sarà possibile cominciare a vivere l’alfabeto di quel RESTITUISCITI AL MONDO,PRIMA CHE VENGA SERA, il tema impegnativo per l’anno educativo comunitario 2018, di vita della Comunità. Il settantesimo anno è un invito ad alzare lo sguardo verso la Risurrezione, l’unica LUCE anche di quelli che non credono, tuttavia amano, sperano, trasformano, vivono... la Risurrezione di tutti, che può dare senso alla vita, sia del “poro cristo, del poro can, del poro diaol”, una straordinaria meraviglia, un dono per sempre.

CORTESE NOTA

Compravendita tutti i giorni 9:00-19:00.

Aperto anche la domenica, il giorno della festa, per camminare, pensare, pregare, credere, spendersi, scambiare i doni, in questo inusuale supermercato del bene.

Per chi lo desidera, la quiete del vespro può accompagnare una Via Crucis personale, familiare, comunitaria, che può essere pensata e vissuta da soli o in compagnia, con questi crocifissi, tra i sogni, i segni, i simboli e la solidarietà che vivono al Museo dei Sogni,della Memoria, della Coscienza, dei Presepi, all’Arcobaleno ‘86 a Feltre.

Disponibile una “sala” per pranzo o cena per fare memoria anche di quel bacio; possibilità di sostare nel Cenacolo del Giovedì, creato da volontari della Comunità in legno, con abeti presenti in un antico orfanotrofio del feltrino diretto da suore di don Orione. Il Cenacolo sarà indicato dall’acquaiolo, come segnalò il Maestro per l’ultima cena, prevista al piano superiore in quella casa a Gerusalemme,cena con i suoi, tanto desiderata e tanto amata.

Zona riservata per il bacio al crocifisso, sovrapponendo magari i lineamenti di una persona che detestiamo, il viso da perdonare, anche con fatica, quello con cui riconciliarsi prima di baciare il Crocifisso al Venerdì Santo, all’ora nona, come in altri giorni e tempi.

Carrello della spesa di qualsiasi dimensione, da previlegiare tuttavia la bisaccia del pellegrino, forse solo il cuore, quello di ogni persona di qualsiasi età, storia, condizione, salute, razza, colore, fede, quel cuore capace di fare memoria a tutti del dono di Gesù. Sì, il cuore, il miracolo che Lui mai ha negato a qualcuno, un cuore che possa amare.

Tunnel Nicodemo, per l’accoglienza e lo scambio dei doni; Nicodemo, uno dei capi dei Giudei, quello che convocò di notte Gesù per domande impegnative e che Gesù non rifiutò, e che poi fu tra i pochi sotto la croce. Non esistono antitaccheggio, cassa, cassiere e controllo dei denari, tipici dei moderni supermercati.

E’ bene avere i 30 denari indicati, forse meglio i sicli, moneta di quel tempo e che una persona ricevette dopo aver venduto un uomo, l’Uomo, con il risultato che il suo nome mai è stato cancellato dalla storia del mondo.

Oltre 400 i crocifissi già accolti all’Arcobaleno, trattabili ed “acquistabili” in questa compravendita solo con il pensiero e a tu per Tu, provenienti con ogni mezzo da tutti i continenti, adottabili da vicino e solo con il cuore, strappando a se stessi la promessa di visitarli almeno una volta all’anno, magari al venerdì, sedendo ai piedi bucati di quello spiritualmente sentito come proprio e restando per un attimo d’eternità con lui lì nella sua casa, all’Arcobaleno ‘86 a Feltre, l’arcobaleno, da sempre i colori della vita dopo il buio del temporale.

Il dono da riscoprire nasce dalla Parola, che può aiutarci ad ascoltare le grida mute e i silenzi urlati seminati nel mondo, in compagnia del proprio cuore, e va scambiato con la parola incarnata, da portare oltre la siepe di tanti confini, con altre persone a noi prossime come lontane, conosciute come senza nome.

Eventuali aspetti fiscali di questa compravendita d’amore sono da regolare solo con il Padre, quello che disse “Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” (Mt 25-40), appunto anche ai “poveri cristi”, incrociabili spesso nelle strade del mondo.

GRAZIE

Questa Compravendita, che se vogliamo è anche una mostra, non è una bizzarria primaverile, ma soltanto un atto d’amore rispettoso verso Gesù di Nazareth, meglio conosciuto nella nostra Comunità come, Gesù, “Ladro nella notte” di protesi. Con questo tema è stata una sosta sul pensiero di Cristo con 110 incontri formativi del Lunedì per 100 alunni dai 5 ai 90 anni, in Casa Emmaus (2009-2014) a Facen di Pedavena.

Soltanto uno scavo umano, educativo, spirituale sul Figlio di Dio, curvati sulla Sua Parola, nulla di più, “una catechesi vivente” titolò l’Osservatore Romano, il quotidiano della Santa Sede, terminata con la laurea di Gesù a Gerusalemme, all’Istituto Biblico Francescano in Via della Flagellazione, il 30 settembre 2014, dal titolo “Dott. Gesù, Medico senza medicine, Maestro Sprovvisto di cattedra, il più fine educatore di tutti i tempi”, relatore Padre Massimo Pazzini ofm professore di Ebraico biblico e Siriaco, Rettore e Decano dell’Istituto, presente Padre Giovanni Claudio Bottini ofm Decano Emerito dello stesso Istituto.

Di cuore esprimiamo gratitudine copiosa, quella senza misura, a tutte le persone che vorranno visitare, sostare, camminare tra i sentieri del silenzio, con la gioia della festa, centrate dal senso della fede, vissute nella speranza, incoraggiate dalla risurrezione, in Cooperativa Arcobaleno ‘86 a Feltre, aiutate in questo anche dall’arte di Vico Calabrò.

Ragazzi, giovani, educatori, volontari, collaboratori, amici della Comunità “Villa San Francesco” e soci dell’Arcobaleno ‘86

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